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L’8 marzo: una riflessione su donne, violenza e diritti

By 8 Marzo 2025 No Comments

di Tessa Peruzzo

L’8 marzo è un’occasione per ribadire l’importanza dei diritti delle donne e riflettere sulle sfide ancora aperte per la loro piena affermazione nella società. In questo giorno, vogliamo rivolgere uno sguardo attento a un tema che riguarda tutte e tutti: la violenza contro le donne. Un problema che non è solo un doloroso fatto di cronaca, ma una realtà quotidiana per troppe donne, famiglie e comunità.

La violenza si manifesta in molte forme. Non è solo quella fisica, evidente e riconoscibile, ma anche quella psicologica, più sottile e insidiosa. È fatta di parole che svalutano, di silenzi che puniscono, di controlli che limitano la libertà personale. È l’isolamento progressivo, che allontana una donna dai suoi affetti, privandola del suo spazio e della sua identità. È la paura che cresce lentamente, insinuandosi fino a renderla impotente.

Per rompere la spirale della violenza, dobbiamo imparare a riconoscerne i segnali. A volte una donna che si isola, che appare insicura, che rinuncia ai suoi spazi e ai suoi sogni, sta vivendo una situazione di maltrattamento. Prestare attenzione a questi segnali e offrire sostegno può fare la differenza tra restare intrappolate nella violenza o riuscire a uscirne in tempo.

Sostenere una donna che subisce violenze significa ricordarle ciò che il suo partner cerca di farle dimenticare: il suo valore. Ogni donna ha il diritto di vivere libera dalla paura, di esprimere se stessa, di autodeterminarsi senza costrizioni e di vedere riconosciuti e garantiti i propri diritti in ogni ambito della vita, dal lavoro alla salute, dalla famiglia alla partecipazione politica.

La lotta per i diritti delle donne e contro ogni forma di discriminazione e violenza non può limitarsi a un solo giorno di riflessione. È un impegno quotidiano, che passa attraverso il rispetto, il linguaggio che scegliamo, l’educazione alle relazioni sane e paritarie. Significa contrastare la cultura patriarcale che giustifica, minimizza o ignora la violenza.

Give sorrow words, scriveva Shakespeare. Dare parole al dolore significa creare spazi sicuri in cui chi soffre possa raccontare la propria esperienza senza paura di essere giudicata. Significa costruire una comunità capace di ascoltare, accogliere e proteggere.

Oggi, mentre celebriamo la Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne, vogliamo onorare tutte coloro che hanno lottato e continuano a lottare per il riconoscimento dei propri diritti, per la parità di genere e per una società più giusta ed equa. Vogliamo sottolineare l’importanza di creare spazi di ascolto, di supporto concreto e di azioni collettive che permettano a ogni donna di vivere libera da violenze e discriminazioni. E vogliamo ribadire che nessuna donna è sola, che la sua voce conta, e che il suo diritto a essere ascoltata e rispettata non deve mai essere messo in discussione.

Grazie a chi ogni giorno sceglie di opporsi all’indifferenza, di riconoscere e denunciare la violenza, di stare accanto a chi soffre. Ogni azione, anche la più piccola, contribuisce a costruire un mondo più giusto, dove i diritti delle donne siano riconosciuti, rispettati e garantiti in ogni contesto. È solo attraverso la consapevolezza, l’educazione e l’impegno collettivo che possiamo realizzare un futuro in cui ogni donna possa vivere libera, sicura e pienamente valorizzata.

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